Morelli: "Gli italiani vogliono il Ponte sullo Stretto. Le proteste non diventino violente come i No Tav"


Alessandro Morelli
"La manifestazione di ieri palesa che l'opposizione al Ponte è politica e ideologica e non entra nel merito. Chi protesta non motiva le proprie affermazioni, parla di devastazione ambientale, ma di che cosa stiamo parlando? Ma quale?". Il sottosegretario di Stato, con delega al Cipess, Alessandro Morelli, intervistato da Affaritaliani, commenta così la manifestazione di ieri a Messina contro il Ponte sullo Stretto. "Infrastrutture così importanti è evidente che abbiano degli impatti, ma siamo nel 2025 e questi impatti vengono adeguatamente compensati con analisi e ricerche. E, successivamente, con i fatti e parlo di quelli ambientali. Dal punto di vista sociale si palesa la frattura tra due visioni del Paese: da un lato chi vuole assistenzialismo e reddito di cittadinanza e dall'altro chi ha una visione di crescita e di libertà per famiglie e imprese".
"Questi argomenti vengono confermati da un ragionamento estremamente semplice. Abbiamo vinto le elezioni politiche del 2022 con il Ponte sullo Stretto nel programma di governo. Tutti i partiti che compongono la maggioranza di Centrodestra hanno questo obiettivo. Gli italiani e anche i siciliani e i calabresi, visto che i due Governatori hanno vinto le elezioni regionali con questo progetto tra le priorità, vogliono il Ponte. E questo è il miglior sondaggio e la migliore valutazione che si possa fare. E' evidente che i cittadini italiani e i nostri concittadini siciliani e calabresi vogliano il Ponte e noi lo stiamo realizzando", sottolinea l'esponente della Lega.
Morelli poi aggiunge: "Mi auguro che questa opposizione ideologica, partitica e sindacale rimanga nell'alveo delle manifestazioni e delle proteste democratiche e pacifiche di piazza e che non diventi violenta come nel caso dei No Tav dove ci sono frange estreme che si nutrono dell'humus della sinistra dei centri sociali & company. Il rischio sarebbe quello di mettere a ferro e fuoco una realtà che non ha certo bisogno di questo. Noi con il Ponte vogliamo portare la metropolitana a Messina e non le manifestazioni violente".
Alessandro Morelli
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ricorda poi i numeri dell'opera: "23,1 miliardi di euro di contributo al Pil nazionale, con 36,700 posti di lavoro stabili e 10,3 miliardi di entrate fiscali per lo Stato grazie al Ponte sullo Stretto di Messina, già nella fase di cantiere del progetto. A regime, il valore Attuale Netto Economico sarà positivo per 1,8 miliardi di euro, grazie a minori tempi e costi di trasporto, maggiore efficienza logistica, incremento dei flussi turistici e riduzione delle emissioni inquinanti".
“Il Governo - prosegue Morelli – compie un passo storico per lo sviluppo economico dell’Italia. Non si tratta, infatti, solo d’una infrastruttura strategica per il Mezzogiorno, ma di un investimento di portata nazionale, capace di generare benefici economici e sociali per l’intero Paese. L’intervento, atteso da oltre mezzo secolo, sarà interamente finanziato con fondi pubblici già disponibili, per un valore complessivo di 13,532 miliardi di euro. Il progetto del Ponte si inserisce in un più ampio programma di rilancio infrastrutturale promosso dal ministero dei Trasporti, con investimenti tra Sicilia e Calabria del valore di 70 miliardi di euro fino al 2032".
“Il Ponte sullo Stretto sarà un’eredità strategica per le prossime generazioni: rafforzerà la competitività del Paese, renderà più vicine le sue regioni, moltiplicherà le opportunità economiche e occupazionali e proietterà l’Italia al centro delle grandi rotte europee e mediterranee”, conclude il sottosegretario Morelli.
Leggi anche/ Urso non concede altro tempo: "Il futuro dell'ex Ilva si decide domani" - Affaritaliani.it
Affari Italiani